Menu principale:

Amare mettersi in gioco


Vai ai contenuti

Un po' di storia

I miei lavori > ceramica

Cenni storici

Lo sviluppo della ceramica in senso lato ha luogo presso i singoli popoli con una grande varietà di forme e motivi decorativi diversi da epoca ad epoca e da località a località, dai più semplici oggetti di epoca preistorica o primitiva, fino ai nostri giorni.
All'inizio si trattava di ciotole e vasi semplici, in seguito sono apparse le prime decorazioni, con motivi geometrici o naturalistici, per arrivare a prodotti sempre più moderni ed elaborati.
Le terrecotte venivano usate in India ed in Oriente già nel
V millennio A.C e rappresentano il punto di partenza dell’evoluzione delle ceramiche, che avvenne in principio presso Assiri, Babilonesi ed Egizi, i quali vi aggiungevano una vernice protettiva a base di piombo o stagno.
La ceramica greca del
VI-V secolo A.C. si distinse per la raffinatezza delle decorazioni e delle tecniche.
Contemporaneamente, presso alcune popolazioni italiche, quali quella etrusca e lucana, come pure presso gli Apuli, i Campani e i Romani, la ceramica era conosciuta ed utilizzata.
Le invasioni barbariche cancellarono perfino il ricordo di questo materiale, ma alla fine del Medio Evo,
intorno al IX secolo, in particolare nelle fabbriche siriane e persiane, l’arte ceramica ebbe nuovo impulso, soprattutto grazie all’introduzione dei lustri (vernici a riflessi metallici), tecnica che venne poi divulgata durante la conquista islamica, a partire dal X secolo e attecchì soprattutto in Spagna.
In seguito a ciò, la ceramica si diffuse rapidamente nel resto d’Europa (Francia, Olanda, Inghilterra).

In Italia arrivò nel XIV secolo, con il nome di Maiolica, (dall’Isola di Maiorca, che produsse e diffuse per prima questo tipo di impasto).
La diffusione del vasellame ceramico all’epoca rinascimentale è favorita anche dall’evoluzione delle abitudini alimentari che si stavano instaurando e che segnavano il distacco dal precedente Medio Evo.
Mentre nel Medio Evo le differenze alimentari nei diversi ceti sociali erano una questione di quantità, nel Rinascimento l'arte culinaria è messa in relazione al senso individuale di eleganza e buon gusto. Entrano in quell’epoca in uso le posate, i tovaglioli, i piatti per ogni commensale che vengono cambiati ad ogni portata, ed è sempre più avvertita l’esigenza di imbandire la tavola con rinnovato splendore.
Non bisogna dimenticare che a quell’epoca l’Italia era all’avanguardia nell’evoluzione della civiltà dei costumi e veniva per questo presa a riferimento dal resto d’Europa.
Inoltre, andava maturando l’opinione che la ceramica restituisse ai cibi un sapore migliore rispetto ai materiali finora usati, quali il metallo e o il legno.


La spinta all’utilizzo della ceramica venne anche data dalla politica, in particolare da Alfonso d’Aragona, re di Napoli, che nella
seconda metà del secolo XV, sposando le figlie con i principali sovrani italiani, diffuse il materiale ceramico di scuola ispano-moresca in tutta l’Italia e con esso anche la cultura di utilizzare vasi in ceramica anziché piatti in oro o argento, dando così lo stimolo per le realizzazioni di scuole locali.
La maiolica ebbe impulso anche dal crescere delle farmacie, perché in maiolica erano appunto tutti i contenitori delle varie spezie, erbe officinali, pomate, unguenti, pozioni, ecc.
Lo sviluppo della ceramica altamente decorata un po’ in tutta Europa e la costante ricerca artistica deve anche il suo splendore, a partire dal
XVI secolo, alla concorrenza delle porcellane di dinastia Ming, provenienti dalla Cina. Queste porcellane - seppure estremamente costose - erano particolarmente apprezzate e ambite dalle famiglie nobili e facoltose. Questa concorrenza costringeva gli artisti locali alla continua ricerca e innovazione, in modo da poter contrastare la porcellana cinese.

Soprattutto dove più fiorenti erano i commerci con l’estremo oriente, come nella Repubblica di Venezia, si assisteva al sorgere di uno stile che risentiva, nei colori e nei soggetti, dell’influenza cinese. Gli artigiani, non riuscendo a riprodurre la porcellana (cioè la materia prima), tentarono infatti di avvicinarsi alla scuola cinese almeno nello stile decorativo.
L’arte ceramica era in certe città talmente fiorente che costrinse alcuni Comuni a regolamentarne l’attività. A Siena per esempio
già dal Medio Evo vigeva il divieto di impiantare le fornaci entro le mura della città, al fine di evitare gli incendi.
La presenza di fornaci fuori le mura costringeva quindi gli artigiani ad organizzare le botteghe per la vendita dei manufatti in un luogo diverso da quello dove avvenivano la cottura e la decorazione dei prodotti.
All’inizio del XVIII secolo a Meissen viene prodotta finalmente la porcellana anche in Europa.
La ceramica a Venezia ed in Francia (in particolare nelle località di Limoges e Sèvres) assunse forme artistiche di elevato interesse.
In Inghilterra venne usata in prevalenza la terraglia, come in Italia si è avuta una prevalenza della maiolica. Le scelte all’epoca erano dettate principalmente dal tipo di argilla reperibile in loco.

Home Page | Mi presento | contatti | I miei lavori | i maestri | link amici | eventi | Mappa del sito


Menu di sezione:


Torna ai contenuti | Torna al menu